I termini del calcio nel linguaggio comune

Ultimo aggiornamento il 02/11/2021

Il nostro linguaggio comune usa spesso termini calcistici o frasi legate alle cronache di calcio dando loro un significato diverso. Il calcio è lo sport più seguito in Italia e in molti paesi europei e le telecronache dei giornalisti sportivi sono ascoltate da milioni di spettatori.

Non a casa ci sono cronisti passati alla storia e di cui si ricordano frasi ricorrenti. Ricordiamo ad esempio la frase ricorrente del grande Bruno Pizzul “eh .. giocano bene questi!” o di Piccinini “sciabolata morbida” e tante altre.

Ecco perché alcune espressioni prettamente dirette a giocatori e sportivi sono entrate nel linguaggio di tutti i giorni e ne hanno assunto un significato figurato nelle nostre conversazioni.

Il termine “tiro telefonato”

La prima, meno comune ma usata, è il “tiro telefonato”. Nel calcio e nello sport in generale si usa per indicare un tiro molto scontato e poco creativo che finisce immancabilmente tra le mani del portiere avversario.

Si usa lo stesso modo di dire anche nel pugilato, quanto un colpo viene sferzato senza troppa convinzione, in modo lento e così facilmente respinto.

È dunque come se il giocatore o il pugile avesse telefonato all’avversario per avvisarlo su come avrebbe tirato. Comodo comodo.

Come si usa quotidianamente? Per dire che si è fatto qualcosa di facile e prevedibile. Niente di che

Appendere le scarpe a chiodo

Ce ne sono poi molte altre di frasi figurate

con un’associazione metaforica, come “appendere le scarpe al chiodo”, poiché un chi termina la carriera di calciatore, idealmente prende le sue scarpe da gioco e le appende al muro per ricordo, al chiodo nel muro. Tutti noi diciamo la stessa cosa per intendere la fine di un’attività.

Oppure vi sarà capitato di sentire dire “non dribblare e cerca di affrontare il problema”, come a dire “non evitare gli ostacoli e vai verso la difficoltà da risolvere”;

Tanti termini calcistici nel linguaggio comune

Ma anche “prendere in contropiede” che nel calcio significa ripartire da un’azione in cui si è in difesa per ritrovarsi velocemente nella zona di attacco, lasciando in difficoltà e smarrimento l’avversario. Nel linguaggio comune chi è preso in contropiede signifca attaccare qualcuno che ci stava attaccando lasciandolo sorpreso e senza parole.

Ce ne sono tantissimi. Pensate se avete mai detto “zero a zero palla centro” oppure “l’ho salvato in corner” riferendovi sicuramente a qualche azione non sportiva.

Infine, citiamo anche “entrare a gamba tesa”, un’azione che durante una partita può provocare seri danni a chi subisce questo tipo di fallo. Scivolare con la gamba dritta, tesa appunto, sull’avversario in corsa è considerato un fallo molto irruento e sanzionabile. Dunque si dice di chi entra a gamba tesa, di una persona che interviene con irruenza e aggressività in una situazione o in una conversazione, magari di lavoro, senza pensare alle conseguenze negative che causerà agli altri.

Meglio allora un tiro telefonato o un’entrata a gamba tesa? A voi la scelta.

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