Perché si dice fare una papera

Ultimo aggiornamento il 13/01/2022

Perché si dice “fare una papera”? tutti sappiamo che quando qualcuno fa una papera ha commesso un errore materiale o verbale, spesso facendo un discorso o recitando ma anche svolgendo un’attività sportiva o pratica. Lo intendiamo come gaffe più che come errore tecnico.

Solitamente l’errore induce ilarità o imbarazzo perché, va da sé, che di gaffes si parla quando si mette un altro soggetto nella condizione di rimanere male o in difficoltà.

Non a caso sono nate trasmissioni televisive dedicate alle papere che indubbiamente scaturiscono la risata di chi le osserva senza esserne protagonista.

I più famosi “creatori” di papere

Grande esempio di papere che sono diventate famose e ricordate negli anni è certamente il grande Mile Buongiorno che nelle sue trasmissioni si trovò spesso a dire involontariamente frasi che potevano essere intese in modo ben diverso dalle sue intenzioni o a porre domande ai suoi concorrenti mettendoli sovente in difficoltà (“chissà cosa dirà suo marito!”, risposta: “ mio marito è morto” o anche: “ di questo signor Paoli Vi non ho mai sentito parlare”; in realtà era Papa Paolo VI! . Senza contare delle numerosissime frasi a doppio senso a sfondo sessuale. Un vero campione di papere!

Le gaffe linguistiche

Il suo più grande competitor è Luca Giurato che negli anni si è distinto per le sue frasi strampalate con parole modificate involontariamente e discorsi un po’ troppo contorti. Queste sono papere linguistiche però entrano nelle conversazioni con altri; “ Caro direttore ci possiamo dare del tè?”, oppure “ A pra foco” o anche “Vieni qua… ti devo dire una cosa in un occhio!”. Sono diventate talmente storiche che alcune sono entrate nelle conversazioni quotidiane per dire qualcosa in modo scherzoso. Provate a mandare questa ai vostri amici attraverso le vostre app di messaggistica:

Perché si dice fare una papera

Fare una papera nel calcio

Molto diffusa è questa espressione nel mondo del calcio, normalmente riferita ai portieri, quando apprestandosi a compiere una facile parata si trovano a far entrare la palla in rete.

Ma perché l’ errore del portiere si definisce «papera»? Pare che nel lontano 1912, Umberto Meazza, allenatore della nazionale commentò gli errori del portiere della nazionale definendo la sua postura come quella di una papera, ovvero goffo, con i piedi larghi, e poco tonico. Da allora le papere dei portieri sono quegli errori che provocano un gol dell’avversario assolutamente evitabile.

Se cercate nel web troverete addirittura le classifiche delle papere più famose nel calcio. E non si tratta di portieri di serie minori o inesperti ma grandi portieri come Dida, il super-portiere Kahn che regalò la vittoria al Brasile quando Rivaldo fece un facilissimo tiro  telefonato, ma lui la respinse sui piedi di Ronaldo che segnò agilmente. Ma se ne ricordano anche di Buffon, Donnarumma Allison e molti altri.

la frase nel dizionario della lingua italiana

Il Dizionario della lingua italiana definisce questa espressione come: lo scambio di due parole o di alcune sillabe così da determinare un’alterazione di senso creando un effetto comico o equivoco. A quanto pare l’associazione di idee con l’animale, la papera, goffa nei movimenti ma anche simpatica, è presente da qualche secolo; compare infatti nel Vocabolario della lingua italiana  del 1866.

Fare una papera non si traduce!

Come sempre cerchiamo di capire se all’estero usano lo stesso modo di dire e in questo caso non abbiamo trovato un paese che usa lo stesso modo di definire un errore o una gaffe.

In spagna non dicono hacer un pato, in inglese non si dice to make a duck .. ma si usano frasi differenti secondo il contesto.

Bene, prima di dilungarmi in esempi e magari fare una papera scrivendo una castroneria, vi lascio alla ricerca di papere famose e divertenti, ricordando che è possibile ascoltare le nostre curiosità su Milano Beat Radio tutti i lunedi dalle 09,00 alle 10,00 .

Alla prossima curciosità linguistica.

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