Le parole vecchie che non si usano più

La lingua italiana è davvero affascinante e complessa e il nostro dizionario annovera migliaia di termini, sinonimi e contrari. Tantissime sono le nostre opportunità per rendere un’idea in modi diversi.

E se diverse volte vi abbiamo raccontato di quante nuove parole fanno parte del parlato più attuale, quello usato dalle ultime generazioni, dai social e dalle comunicazioni dei media oggi ci piace cercare di trovare alcune parole che non si usano più.

Non sono state affatto eliminate dai nostri dizionari, semplicemente sono state dimenticate e sostituite da altri sinonimi o termini.

Ecco un esempio: Manicaretto. Il manicaretto è una pietanza, anche pietanza non si usa quasi più!, diciamo dunque un piatto particolarmente gustoso e ben cucinato. Ma in quanti lo dicono ancora? Pochi davvero. Sicuramente i meno giovani che da bambini si sentivano dire dalle proprie nonne “oggi ho preparato dei manicaretti proprio per te!”

Molto più usata al nord che al sud, dove si usava di più dire “mangiarino”, questa parola ha lasciato spazio ad altre come specialità, golosità, prelibatezza.

I ragazzi di oggi probabilmente aggiungono anche commenti come “strabuono”, “top”, “qualità”.

I manicaretti delle nonne

Ma manicaretto non è certo l’unica parola andata in pensione nella comunicazione moderna; pensate a

  • Inanità: inutilità
  • Sacripante: un omone
  • Trasalire: sussultare di emozione positiva o negativa, di paura
  • Luculliano: sfarzoso
  • Vattelapesca: riferito a qualcuno di imprecisato, chi lo sa
  • Desueto: insolito
  • Ramanzina: rimprovero, paternale
  • Bislacco: strano, particolare

Chissà quante altre parole che non si usano più vi saranno venute in mente! Segnalatecele sulla nostra pagina facebook e soddisferemo qualche curiosità.

Se vuoi un cruciverba personalizzato Contattaci