Chi decide gli emoji nuovi e come vengono scelti

Ultimo aggiornamento il 11/05/2022

Probabilmente sapete cosa sono gli emoji ma scommettiamo che vi siete chiesti almeno una volta chi decide gli emoji nuovi che poi ci ritroviamo nella tastiera dei nostri smartphone quando decidiamo di usarli insieme agli emoticon magari mandando un messaggio su WhatsApp o Telegram. Intanto una precisazione, sottile ma importante: emoji ed emoticon non sono la stessa cosa o meglio, lo sono in alcuni casi. Andiamo intanto alla distinzione e poi vediamo la sfumatura che fa coincidere le due cose cioè appunto emoji ed emoticon.

Gli emoticon sono una rappresentazione tipografica della faccia (da cui appunto il nome faccine) all’interno di un testo scritto usati per trasmettere una emozione 😉 capito? Sono delle emotion (emozioni) icon (simboli) da cui appunto il nome emot-icon ovvero emoticon apputp. Per dire che sono felice si usa una serie di caratteri grafici, simoli che normalmente trovo sulla tastiera tipo questi 🙂 mentre per dire che sono triste uso questi caratteri 🙁 . Nell’era internet gli emoticon sono nati nel settembre del 1982 quando Scott Fahlman un informatico statunitense scrisse un messaggio all’interno della bacheca elettronica della Carnegie Mellon University suggerendo di usare questi caratteri 🙂 per distinguere i messaggi scherzosi da quelli più seri per i quali si sarebbero usati invece questi caratteri 🙁 .

Differenza tra emoji ed emoticon

Bene, passiamo ora a vedere cosa sono gli emoji in breve per poi approfondire: la cosa principale da dire è che a differenza degli emoticon gli emoji sono immagini. Questo è un emoticon 🙂 questo invece è un emoji 💃. Semplice no? emoticon sono simboli e emoji sono immagini.

Ma potreste obiettare (giustamente) che alcuni emoji sono la rappresentazione grafica di emozioni. Questo è un emoticon di una faccina felice 🙂 e questo è un emoji di una faccina felice 😀. Infatti è corretto e potremmo dire che gli emoticon sono la versione originale e gli emoji sono una versione recente per cui gli emoticon (usati per esprimere un’emozione) sono un sottoinsieme degli emoji.

Per concludere e riassumere possiamo dire che il nome corretto è emoji ma che non è sbagliato chiamarli emoticon se ci riferiamo a quegli emoji che esprimono una emozione, tipicamente le facce, faccine che sorridono, ridono, piangono, si stupiscono tipo queste: 😀 😞 😳 😢 😂

A proposito lo sapete che 😂 la faccina che piange dal ridere è l’emoticon più usata al mondo?

Chi decide gli emoji

Bene spiegate queste differenze passiamo alla vera domanda: chi decide gli emoji? E’ molto semplice. Lo decide l’Unicode consortium che è una società no-profit della Silicon Valley (California, USA) che controlla Unicode che è il sistema che standardizza il modo in cui i computers, smartphone e device gestiscono le lettere e i numeri. E’ quindi il Consorzio (Consortium) e non Google o Apple a decidere quali nuovi emoji devono essere creati. Il consorzio è composto dal team che ha creato Unicode più chiunque altro sia disposto a pagare per aderire; tra questi ovviamente ci sono le più importanti compagnie tecnologiche e digitali tra cui appunto Google, Apple, Adobe, Facebook, Huawei, Sap, Microsoft, Ibm, Oracle, Yahoo.

Del perché sia il consorzio a decidere quali saranno gli emoji che useremo bisogna fare un passo indietro fino al 1991 quando il mondo dei computer era decisamente caotico. Il consorzio fu creato proprio per cambiare e risolvere questo caos; prima di Unicode infatti c’erano centinaia di differenti sistemi di codifica (enscoding system) nel mondo e la maggior parte di loro erano incompatibili tra loro stessi. Per capire cos’è un encoding system vi diciamo che è un sistema di codifica che assegna un numero univoco ad ogni carattere. Per risolvere questo grande caos e queste incongruenze un gruppo di ingegneri provenienti da Apple, Microsoft e NeXT unirono le loro forze e competenze e crearono appunto l’Unicode Consortium.

Ma qual è quindi la missione di Unicode? Unicode fornisce un numero univoco per ogni carattere, indipendentemente dalla piattaforma, dal programma e dalla lingua. Grazie al loro eccezionale lavoro e al loro collegamento così stretto con la tecnologia Unicode divenne un grande successo. Alla fine tutti i maggiori players del mondo della tecnologia adottarono l’Unicode. Il perché Unicode che controllava i caratteri finì poi per controllare anche gli emoji è presto detto. Nel 2006 alcune importanti aziende tecnologiche (come Google, Apple e Microsfot) che avevano a che fare con Unicode decisero di espandersi in Giappone dove gli emoji erano già molto popolari.

Queste aziende chiesero al Consorzio se potevano aggiungere gli emoji a Unicode, richiesta che venne accolta dal consorzio stesso. Il consorzio non ne era inizialmente conscio del fatto che questa decisione avrebbe cambiato la loro organizzazione per sempre; includendo e accettando gli emoji in Unicode permisero infatti agli emoji stessi di arrivare anche negli Stati Uniti e quando questo avvenne la popalarità degli emoji e la richiesta di avere ancora nuovi emoji diventò quasi incontrollabile. Da quel momento il consorzio si trovò in una posizione decisamente scomoda nel senso che la missione originale era di codificare i linguaggi esistenti e non di doversi a trovare a creare uno nuovo linguaggio a loro volta!
Ma in realtà fin qui abbiamo fatto solo un po’ di storia e non abbiamo ancora dato una risposta precisa su chi decide gli emoji nuovi e su come vengono decisi. Ci arriviamo.

Come proporre un emoji (chessò quello del Tiramisù)

Tutte le proposte di inserimento di nuovi emoji devono rispondere alle seguenti 3 domande per essere aggiunti:

1) L’inserimento di uno specifico emoji è richiesto da molte persone?
2) L’emoji richiesto sarà usato spesso?
3) Colma una lacuna, una mancanza tra gli emoji?

Essendo ingegneri, quelli del Consorzio hanno un approccio sistematico e dettagliato nel valutare i nuovi emoji; per questa ragione il processo di approvazione può richiedere diversi anni per completarsi.

Gli emoji però non sono disegnati e realizzati da coloro che fanno parte di Unicode. Se ci fate caso infatti gli emoji dell’Iphone, di Android, di Facebook Messenger, Twitter, Windows, Firefox e altre piattaforme, non sono identici tra loro. Anche la semplice faccina sorridente è diversa su ogni singola piattaforma: concludendo Unicode con disegna gli emoji ma creano un glyph cioè un glifo che è una sorta di rappresentazione astratta di un grafema.

Saranno poi le singole piattaforme (Apple, Google etc) che decideranno come vogliono disegnare il glifo che Unicode fornisce. Ecco ora sapete chi decide gli emoji nuovi. Affascinante no 😄 ?

Per sapere se i nuovi emoji che verranno rilasciati nei prossimi giorni saranno disponibili per il tuo cellulare basta andare sull’elenco degli emoji di Unicode e verificare se troverai ad esempio il croissoint o l’emoji del selfie, o la donna incinta. Se volete vedere i nuovi emoji in uscita guardate questo video

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