Il plurale dei nomi composti è uno degli argomenti che più spesso genera dubbi nella grammatica italiana. Quando ci troviamo di fronte a parole formate da più elementi, non sempre è immediato capire quale parte del composto debba andare al plurale, se solo una, entrambe o nessuna. In questo articolo vediamo insieme le regole principali, le eccezioni e alcuni esempi pratici per non sbagliare mai più.
Le categorie principali dei nomi composti
I nomi composti possono essere formati da diverse combinazioni, come:
- sostantivo + sostantivo (es. pescecane)
- aggettivo + sostantivo (es. cassaforte)
- sostantivo + aggettivo (es. francobollo)
- verbo + sostantivo (es. portapenne)
- preposizione + sostantivo (es. doposcuola)
- verbo + verbo (es. saliscendi)
Plurale dei nomi composti: le regole pratiche
Sostantivo + sostantivo
Nei composti sostantivo + sostantivo, il plurale varia a seconda del tipo di composto. In molti casi si pluralizza solo il sostantivo che indica l’elemento principale. Esempi:
- pescecane → pescecani
- capostazione → capistazione
Aggettivo + sostantivo
Nei composti aggettivo + sostantivo, entrambi gli elementi vanno al plurale:
- cassaforte → casseforti
- altorilievo → altorilievi
- bellimbusto → bellimbusti
Verbo + sostantivo
I composti verbo + sostantivo spesso restano invariabili, ma in alcuni casi il sostantivo cambia al plurale mentre il verbo resta invariato. Esempi:
- portapenne → portapenne
- lavastoviglie → lavastoviglie
- corrimano → corrimani
- asciugamano → asciugamani
- paraurti → paraurti
- saliscendi → saliscendi
Sostantivo + aggettivo
Entrambi gli elementi vanno al plurale:
- francobollo → francobolli
- autodidatta → autodidatti
Preposizione + sostantivo
In questi composti, la preposizione resta invariata e il plurale si forma generalmente sul sostantivo. Tuttavia, se il sostantivo ha genere diverso rispetto al composto, il plurale può restare invariato. Per esempio:
- doposcuola → doposcuola
- sottoscala → sottoscala
Il plurale quando il genere coincide con il sostantivo componente
Quando un nome composto ha lo stesso genere del sostantivo che lo compone, al plurale si modifica soltanto quest’ultimo. Ecco alcuni esempi:
- il sottufficiale → i sottufficiali
- il soprammobile → i soprammobili
- il surgelato → i surgelati
- il contrordine → i contrordini
- il dopopranzo → i dopopranzi
- il sottaceto → i sottaceti
- il contrabbando → i contrabbandi
- il lungomare → i lungomari
- il lungofiume → i lungofiumi
- il lungolago → i lungolaghi
- la soprascarpa → le soprascarpe
- l’anticamera → le anticamere
- l’intervista → le interviste
Un’eccezione importante è il fuoribordo, che rimane invariato anche al plurale: i fuoribordo.
Verbo + verbo
Questi composti restano invariabili al plurale:
- saliscendi → saliscendi
- togliemetti (da “togli e rimetti”) → invariabile
Esempio particolare: il caso di “aspirafango”
Tra i nomi composti più interessanti troviamo aspirafango, un composto formato da verbo + sostantivo (“aspira” + “fango”). Come molti nomi di questo tipo, il plurale rimane invariato: gli aspirafango.
L’aspirafango è un attrezzo molto utile, ad esempio per la pulizia delle piscine, dove spesso si utilizza una scopa aspirafango per pulire il fondo della piscina (https://proleader.it/manutenzione/pulire-il-fondo-della-piscina-con-la-scopa-aspirafango/).
Gli errori più comuni da evitare
- Non si dice casseforte ma casseforti;
- Non si dice aspirafanghi ma aspirafango, anche al plurale;
- Alcuni nomi composti restano invariabili anche al plurale, come lavastoviglie o portapenne.
Approfondimenti utili
Se sei appassionato di parole e giochi linguistici, puoi trovare altri spunti interessanti anche nel nostro articolo sulle parole in italiano che hanno significato contrario.

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