Quante volte davanti a un rebus, ad esempio del La Settimana Enigmistica, vi siete trovati in difficoltà e a chiedere aiuto? Noi abbiamo invece creato un manuale, un vocabolario, un dizionario dei rebus che spiega come interpretare una serie di immagini, simboli, disegni di oggetti e azioni presenti nelle scene delle vignette che di fatto sono un aiuto per risolvere i rebus.
Come si risolve un rebus
Prima di passare al vocabolario che vedete sotto, un ripasso veloce di come si risolve un rebus. Se vuoi approfondire l’argomento e imparare a risolvere i rebus puoi seguire il mio profilo TikTok.
Il diagramma ovvero i numeri in alto
I numerelli in alto nel rebus e messi tra parentesi si chiamano diagramma e indicano di quante parole è composto il rebus e di quante parole è composte. Ad esempio REBUS (4 8 2 3) indica che è un rebus di 4 parole la cui prima è di 4 lettere, la seconda di 8 lettere, la terza di 2 e la quarta di 3)
Come si procede per risolvere un rebus
Per risolvere un rebus si procede sempre da sinistra verso destra passando attraverso tutte le lettere (che si chiamano grafemi) indipendentemente che queste siano in alto o basso. Nell’esempio qui sotto il rebus di due parole di cui la prima parola di 5 lettere e la seconda di 12 si parte da FOR, poi si passa a T e poi si va a LA e interagendo con gli oggetti/azioni contraddistinte dai grafemi. Se volete potete leggere la soluzione di questo rebus.
Altre regole dei rebus
Ci sono particolari altre regole e dinamiche dei rebus da considerare, eccone alcune:
Lettera grande e lettera piccola vicina
Quando una lettera ha vicino a sé un’altra lettera più piccola, devi frapporre tra loro la vocale A. Si dirà in questi casi che si ha una lettera all’esponente. Si legge sempre lettera grande (ovvero la base della potenza) poi si mette la “a” e la lettera piccola che è l’esponente. Ad esempio ci fosse un grafema fatto così Dt si leggerà dat.
Nel caso in cui invece ci siamo due lettere sopra un soggetto ma leggermente distanziate tra loro, devi sempre inserire la vocale “e”
Nei rebus il verbo avere (egli ha) perde la H
Ricordatevi che nei rebus la forma verbale avere coniugato all’indicativo presente perde l’h per cui “ha” (egli ha) si scrive a, “hanno” si scrive anno, per cui se vedete ad esempio un personaggio contraddistinto ad esempio dal grafema (lettera) C che ha in mano un pacco di sale diremo che C (h)a sale ovvero C a sale = casale.
Troverete quindi l’elenco di aggettivi, sostantivi, animali, miti e verbi e azioni. In fin dei conti sono sempre gli stessi che vengono raffigurati per cui cercate nell’elenco qui sotto e vedrete che riuscirete a risolvere il rebus e a trovare la soluzione. Per i verbi e le azioni da considerare che l’esempio che trovate riguardano il verbo all’infinito che poi nelle illustrazioni viene risolto in terza persona singolare o plurale (esempio l’azione di amare verrà raffigurata con ama o amano).
Questo elenco vi aiuta a capire come risolvere i rebus ma se volete approfondire e capire le regole base vi rimandiamo a questo articolo.
Le parole nei rebus (sostantivi e aggettivi)
Abile: chi fa equilibrismo o fa qualcosa di difficile. In genere viene rappresentato accanto a uno che non sta compiendo quell’azione. Nei rebus è importante il raffronto con le altre cose che accadono intorno, nulla è fatto per caso
Altro: oppure altra, altri, altre. Quando ci sono oggetti uguali per non ripetere il nome degli stessi si usa la parola altro
Ante: imposte sulle finestre (al singolare anta). Le imposte sono quegli elementi in genere in legno che si chiudono per evitare di far passare la luce
Ara: altare votivo, quella specie di blocco in marmo (se più di una diventa are) dell’antica Roma
Aro: fiore simile alla calla (plurale ari) è un fiore bianco rappresentato in forma allungata
Armo: vogatore, equipaggio della nave (più d’uno diventano armi ma in genere si usa al singolare perché se si vuole utilizzare armi si tende a rappresentare delle pistole e fucili)
Aspo: attrezzo per fare le matasse di lana (se più di uno diventano aspi)
Astro: qualsiasi corpo luminoso come il Sole, Luna, stelle, pianeti, comete
Avo: persona anziana (oppure avi o ava o al plurale ave)
Azza: antica arma con manico di legno e da una parte metallica a forma di accetta, con testa foggiata a martello (al plurale azze)
Cala oppure rada : piccola insenatura del mare dove le barche possono ancorare e sostare
Cetra: antico strumento musicale a corde (plurale cetre)
Chepi: il berretto di forma cilindrica o troncoconica con visiera rigida dei militari
Chino: persona piegata (o china o chine)
Colo: il colino del tè (al plurale coli), che è quell’oggetto bucherellato disegnato in genere accanto al the
Colono: contadino, colui che ara (plurale coloni)
Daga: è una spada a due tagli corta e robusta
Desto: qualcuno sveglio o attento. Di solito è messo accanto a qualcuno che invece dorme
Divo: attore del cinema (oppure diva o divi o dive nel caso di donne)
Dotto: persona con tanti libri (al femminile dotta o plurale dotti e dotte)
Eco: onde sonore disegnate (se più d’uno sono echi)
Edile o edili: sono i muratori detti appunto anche edili
Egro: malato (se è una donna malata ad esempio in letto d’ospedale è egra o al plurale maschile egri e plurale femminile egre)
Epa: pancia
Erica: un particolare tipo di erba
Erma: pilastrino quadrangolare con su una testa scolpita
Face: fiaccola o torcia (vedi anche teda più sotto)
Gelosia: imposta di finestra (tipo l’anta insomma)
Greto: la striscia marginale di un fiume con ciottoli e ghiaia
Ila: rana (se almeno due sono ile)
Ilare: quando una persona è allegra o ride
Irato: chi è arrabbiato
Iri: arcobaleno
Lapis: la matita; lapis è un sinonimo di matita
Lido: spiaggia
Liso: indumento logoro (o lisa se si tratta ad esempio di nome di oggetto femminile singolare. Se più di uno sono lisi o lise)
Mas = Motoscafo armato di bombe di profondità, lanciasiluri e mitragliera
Madia: cassapanca per la farina e l’impasto del pane (o madie)
Madido: uno sudato o cosparso di goccioline
Mesto: oppure mesta, meste, mesti, quando vedi una persona triste o abbacchiata
Mica: finestra su stufe o forni (il materiale)
Mora: frutto tra i rovi (se tante sono more)
Moro: persone disegnate col volto più scuro (se donna mora se tante sono more se tanti uomini sono mori). Questa tipo di figura non dovrebbe essere più presente nei rebus secondo il mio giudizio perché contravviene ai principi di inclusività e risulta essere decisamente razzista (perché mai si dovrebbe definire una persona in base al colore della propria pelle?). La lascio perché se state cercando di risolvere dei vecchi rebus è possibile che la troviate ancora.
Nari = le narici del naso, soprattutto di animali
Narvalo = una specie di delfino che ha una lunga punta sul muso che lo fa sembrare quasi un unicorno
Nassa: quando vedete una specie di attrezzo cilindrico fatto di materiale naturale quella è la nassa e serve per la pesca dei crostacei
Nato: un pulcino in uovo appena rotto (oppure nati se tanti o nate se tante) o anche un essere umano quindi un bimbo piccolissimo in una culla
Nata: un’oca o una papera o una tartaruga in uovo appena rotto (vedi sopra). Oppure una bimba in una culla su cui c’è scritto un nome femminile (quindi non è nato ma nata)
Ode: poesia (se tante sono odi. In genere vengono rappresentate con le odi barbare di Carducci)
Olla: pentola di coccio (plurale olle)
Ondina: nuotatrice (plurale ondine). In genere viene rappresentata come una sirena di fiume o di mare e quindi metà donna e metà pesce
Ori: insieme di gioielli, monili, collane scintillanti. Gli ori sono anche le carte di denari delle carte italiane
Oste: colui che porta vino (se più d’uno sono osti)
Otre: recipiente di pelle (se almeno due sono otri)
Para: la suola delle scarpe
Particola: ostia (plurale particole)
Pieve: quando vedi una chiesa potrebbe essere definita anche pieve
Pira: Catasta di legna che brucia o pronta per esser bruciata
Pio: persona che prega o con il rosario in mano (se donna è pia; se più donne sono pie)
Pope: il parroco ortodosso
Piviale: Antico paramento sacro (se sono più d’uno sono piviali)
Prece: preghiera (plurale preci)
Ras: Piccolo governatore locale etiope raffigurato con copricapo con delle finissime piume
Rezza: rete da pesca (se tante o almeno due sono rezze)
Refe: filo (se tanti sono refi)
Rena: la sabbia di una spiaggia
Reo: persona arrestata e in manette (tanti uomini sono rei; tante donne sono ree, una sola è rea)
Resta: treccia d’agli (plurale reste)
Ria: malvagia, donna raffigurata mentre sta picchiando
Rio: fiume
Risma: il pacco di carta di 500 fogli, sì, tipo quelli che prendi la stampante. La risma è un’unità di misura. risma = pacco che contiene 500 fogli
Saio: vestito del frate
Sandolino: un tipo di barca
Sarchia: voce del verbo sarchiare (io sarchio, tu sarchi, egli sarchia) e significa lavorare la superficie del terreno con il sarchio o altri attrezzi agricoli
Schietto: chi è sincero
Serto: corona, ghirlanda di fiori
Stia: gabbia per polli (se più di una sono stie)
Strali: frecce
Tale: oppure tali. Quando ci sono oggetti uguali per non ripetere il nome degli stessi si usa la parola tale o tali
Tea: rosa
Teca: vetrinetta (plurale teche)
Teda: fiaccola (se più d’una sono tede)
Tedio: descrive una situazione in cui ci sono persone che si annoiano
Tesa: parte del cappello (plurale tese)
Tetro: se vedi un luogo scuro come una caverna ad esempio
Tomo: grosso libro (plurale tomi)
Totem: quel simulacro a volte fatto a forma di croce che adoravano i pellirosse
Vate: di solito Dante
Vescia: un particolare tipo di fungo
Animali nei rebus
Ara: il pappagallo che spesso vediamo di colore giallo blu si chiama proprio Ara, non è che si chiama così nei rebus.
Astori: uccelli rapaci simili agli sparvieri (tipo dei falchi insomma)
Averla: uccello simile al passerotto rapace che si ciba di lucertole, rani, piccoli uccelli. Di solito è raffigurato con una preda infilzata su un rametto
Chiù: uccello rapace simile al gufo (ricordatevi che la ù perde poi l’accento nella risoluzione
Inia: delfino di fiume
Irco: il caprone
Manta: è quel grosso pesce a forma di aquilone. Se sono più d’uno sono mante (plurale). A volte vengono disegnate tre insieme con il grafema (la lettera) S sopra e diventa S tre mante = stremante
Pica: gazza (se sono almeno due sono piche)
Redo: cucciolo di animali da stalla (se più d’uno sono redi). In genere i vitelli ma talvolta anche i puledri
Verbi e azioni nei rebus
(come detto qui trovate il verbo all’infinito ma nella raffigurazione del disegno, nella sceneggiatura dovrete interpretarlo in terza persona singolare o plurale in genere sempre al presente indicativo). Dovete tenere ovviamente conto della coniugazione.
Anche qui li trovate in ordine alfabetico e pensiamo possano aiutarvi nella risoluzione dei vari rebus che trovate su La Settimana Enigmistica o altre riviste di enigmistica.
Adunare: chiamare a raccolta dei soldati. Ci potrebbe essere un soggetto che aduna i soldati
Amare: chi si abbraccia (quindi Ama o amano)
Ardere: bruciare (quindi arde o ardono ma anche arso quando è bruciato; in alternativa vedi anche sotto usto)
Calare: portar giù pesi attraverso funi (quindi cala o calano)
Contare: chi conta
Errare: chi sbaglia di solito un calcolo (quindi erra o errano)
Mentire: chi dice una bugia (quindi mente o mentisce)
Nettare: pulire (quindi netta o nettano)
Odiare: chi odia
Orare: pregare (quindi ora o orano)
Ornare: rendere più bello con l’aggiunta di elementi decorativi (quindi coniugato può essere orna)
Osare: quando qualcuno sfida qualcuno e quindi osa fare un’azione audacee in genere è rappresentato da una persona che ha un bastone in mano e sfida un serpente
Perdere: colui che perde (in genere è contrapposto a uno che ha vinto)
Recare: portare con sé un oggetto e quindi se qualcuno porta qualcosa in mano di fatto reca
Recidere: chi taglia qualcosa con un colpo netto e quindi recide
Remare: chi rema
Restare: in genere si vede una persona che va via e una che resta; su questa persona che resta ci sono delle lettere quindi è a lui che dovete guardare
Rischiarare: Rendere più chiaro, illuminare e quindi chi compie questa azione rischiara. Esempio di rebus rischiara U Togo L = Rischiar autogol
Sciare: un soggetto raffigurato mentre scia
Striare: chi dipinge delle strisce su qualcosa (quindi stria o striano)
Strinare: bruciacchiare nella stiratura (e quindi strina)
Stare: chi è fermo rispetto a chi va (quindi sta)
Tendere: Allungarsi, protendersi, specialmente di parti del corpo quindi tende
Tosare: una pecora ad esempio per cui si coniuga come tosa
Turare: tappare (quindi tura o turano)
Uscire: chi esce da una casa
Usto: bruciato
Ungere: chi o cosa è cosparsa d’olio o di grasso e quindi unto ma anche coloro che lubrificano qualcosa e quindi ungono
Va: chi si allontana o si muove di solito di spalle rispetto a chi sta
Miti e personaggi mitologici nei rebus
Considerate che in genere vengono rappresentati con statue poggiate su una base di marmo sulla quale c’è scritto chi rappresentano ad esempio: musa della poesia; a quel punto dovete capire che si tratta di Erato
Ares: Marte
Ati: amato da Cibele
Ate: dea dell’errore
Ebe: dea della giovinezza, la coppiera degli dei
Era: Giunone
Erato: musa della poesia
Ero: amata da Leandro
Ettore: sposo di Andromaca
Giano: il bifronte (è rappresentato con una scultura a due teste in cui i due volti sono rivolti uno a destra e uno a sinistra e uniti nella parte anteriore)
Leda: si innamorò del cigno (in genere è rappresentata come una figura femminile priva di abiti, nuda accanto a un cigno)
Mida: quando vedete una statua con le orecchie d’asino quello è re Mida (quindi solo Mida)
Odino: divinità che nei rebus viene rappresentato col nome germanico di Wotan
Giornalista, marketer ed esperto di giochi di parole, rebus, enigmistica e cruciverba. La mia carriera lavorativa è iniziata nel tour operating e la mia grande passione è il turismo e le dinamiche di questa industry per poi passare al digitale lavorando per i più importanti publisher.
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