L’asilo Mariuccia esiste e non è solo un modo di dire

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Ultimo aggiornamento il 30/10/2018

L’avrete sentito dire mille volte: sembra l’asilo Mariuccia; eppure molti non lo sanno ma l’asilo Mariuccia esiste veramente (chi abita a Milano l’ha visto probabilmente scritto sui tram). Si descrive come l’asilo Mariuccia una situazione in cui degli adulti si comportano come dei bambini quasi facendo i capricci o impuntandosi per qualcosa avendo così un comportamento puerile. Si dice anche asilo Mariuccia nei luoghi di lavoro per descrivere una situazione in cui qualcuno deve preoccuparsi di spiegare una compito da svolvere per l’ennesima volta come lo si spiegasse ai bambini, quasi “imboccandoli”. L’espressione nasce a Milano dove era diffusa inizialmente ma varca i confini lombardi ed è ormai usata in tutta Italia

Sì vabbè ma perché si dice asilo Mariuccia e non che so, asilo Pinuccia? Beh dobbiamo partire proprio dall’asilo Mariuccia che come detto esiste veramente. L’Asilo Mariuccia nasce nel 1901 a Milano per il volere di alcune donne facenti parte dell’Unione Femminile che era un’associazione emancipalizzata fondata nel 1899 e il cui scopo era la tutela delle dei diritti delle donne in ambito sociale che in ambito lavorativo.
In seno alla stessa Unione Femminile si costituì il Comitato contro la tratta delle bianche che si opponeva al dilagante fenomeno della prostituzione. Fu così che venne creato un “ricovero” per dare asilo alle giovani donne coinvolte nel fenomeno. Le donne erano accolte senza distinzione di nazionalità o religione e senza dover passare attraverso una complessa burocrazia.

Il nome Mariuccia venne dato un anno dopo, nel 1902, dopo che una importante donazione in termini economici venne fatta da Ersilia Bronzini in Majno, vicepresidente dell’Unione; tra i vincoli posti dalla generosa benefattrice c’era quello per cui l’asilo fosse intitolato a sua figlia Mariuccia che era deceduta a soli 13 anni per difterite. L’Asilo venne inaugurato nel 1902 con un discorso della poetessa Ada Negri che ricordiamo è stata la prima e unica donna ad essere ammessa all’Accademia d’Italia. Ma che cosa fa oggi l’Asilo Mariuccia e perché lo vediamo pubblicizzato sui tram? L’Asilo Mariuccia, o meglio la Fondazione Asilo Mariuccia, come possiamo vedere nel loro sito è un ente di assistenza per minori e mamme sole con bambini.

Oggi la Fondazione Asilo Mariuccia usa le le donazioni per trasformarle in scuole, libri, corsi di formazione, borse di studio, attività ricreative, terapie per i ragazzi e per le mamme con i loro bambini. La pubblicità sui tram dice proprio questo: “L’Asilo Mariuccia cresce. Non un modo di dire, ma un modo di fare” e in cui si ricorda anche che “Dal 1902 contro i maltrattamenti di donne e minori”. Sul sito della Fondazione è attiva la comunicazione relativa alla destinazione del cinque per mille.

Oggi asilo Mariuccia ha assunto un’accezione negativa ma leggendo la storia di questa importante fondazione e al ruolo che ha, forse dovremmo pensarci bene prima di usarla. Inoltre l’espressione asilo Mariuccia viene usata in maniera impropria perché per asilo si intende un rifugio, mentre in realtà asilo per molti richiama un luogo dove ci sono i bambini; ecco che per descrivere una situazione in cui ci sono degli adulti che si comportano come bambini si parla di asilo e in questo caso si ricorre a uno degli “asili” più famosi, appunto l’Asilo Mariuccia. Ci sono molti di dire che hanno significati errati o dei quali si fa uso improprio: pensate ad esempio a come rispondiamo erroneamente all’augurio “in bocca al lupo

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